Ritorna in campo il Giornale di Cava

Ritorna in campo il Giornale di Cava

di Walter di Munzio

Dopo circa cinque anni ritorna la nostra testata. In forma diversa, on line e non più in cartaceo, con nuovi redattori coordinati da due donne con tante idee assolutamente innovative e una gestione molto più centralizzata. Imma Della Corte ha curato il web design con grande professionalità e competenza e come giornalista, con Flora Calvanese, coordina la redazione utilizzando le più moderne tecnologie.

Ma il nostro giornale rimane immutato nella linea editoriale e nello stile comunicativo. Con una spiccata disposizione a produrre, come in passato, una informazione esplicitamente orientata che non nasconde convinzioni politiche e orientamenti socio culturali, ma sempre libera, senza ipocrisie e pregiudizi. Capace di attraversare tranquillamente, come fece la versione cartacea, governi di destra e di sinistra senza mai rinunciare a dire la propria, senza ipocrisie o infingimenti, senza concedere nulla agli avversari ma nemmeno agli amici, criticandoli aspramente quando operavano contro principi di giustizia e di buona amministrazione, quando non mettevano al centro gli interessi della città e dei cavesi.

Psicopatologia del Potere

di Walter di Munzio

Quando non si é adusi a gestire il Potere si può incorrere in una serie di comportamenti malati, a volte proprio gli stessi che si erano sino a quel momento duramente criticati e combattuti.

Quando  a ciò si aggiungono un pizzico di inesperienza e tanta carenza di senso della misura e del ridicolo si possono commettere errori che somigliano tanto ad attacchi di bulimia compulsiva.

Ed allora può capitare che qualcuno si possa sentire autorizzato ad alzare il telefono per intimare ad una giovane giornalista di fare o non fare specifiche campagne di stampa, di insegnare cosa sarebbe opportuno e cosa chiaramente inappropriato, solo perché interpretabile come libero pensiero contro un supposto gruppo dominante.

Dimenticando che il destino di che conquista posizioni di rilievo è proprio quello di essere criticati, contestati o mandati via.

Tutti i Governi della Città succedutisi negli ultimi anni non hanno insegnato evidentemente nulla.

Servalli ha vinto bene, riscuotendo un consenso ampio ed un credito inatteso. Ma dovrebbe porre maggiore attenzione a coloro che parlano per suo conto danneggiandone l’immagine e forse anche le intenzioni.