Testata registrata al Tribunale di Salerno
18 luglio 1996 n° 953

Mannino è stato assolto

Di Paolo De Leo

Mannino è stato assolto da Marina Petruzzella dall’accusa di aver avviato all’inizio del 1992 la trattativa fra pezzi dello Stato e i vertici di Cosa nostra, questa la contestazione che la procura di Palermo muoveva all’ex ministro Dc, sollecitando la sua condanna a 9 anni. Mannino era imputato per il reato di “violenza o minaccia a un corpo dello Stato. Ladecisione è stata adottata con la formula dell'articolo 530 comma secondo del codice di procedura penale, che scatta quando la prova "manca, è insufficiente o è contraddittoria". Una formula che ricalca la vecchia assoluzione per insufficienza di prove. La sentenza è arrivata dopo un’ora di camera di consiglio e due anni e mezzo di processo. E’ il primo verdetto per l’inchiesta “Stato-mafia”, Mannino aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato; in corte di assise sono ancora imputati gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno e Mauro Obinu, l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino (accusato di falsa testimonianza), l’ex parlamentare di Forza Italia Marcello Dell’Utri, ma anche i boss Salvatore Riina, Leoluca Bagarella e Antonino Cinà. Fra gli imputati pure il pentito Giovanni Brusca.co, amministrativo o giudiziario” previsto dall’articolo 338 del codice penale.

Mannino, temendo per la sua incolumità, grazie ai suoi rapporti con l'ex capo del ros Antonio Subranni, nel '92, avrebbe fatto pressioni sui carabinieri perché avviassero un "dialogo" con i clan. In cambio si sarebbe adoperato per garantire un'attenuazione della normativa del carcere duro. L'ex ministro si è sempre difeso negando ogni coinvolgimento nelle vicende che gli sono state contestate. Dopo 23 mesi di processo la procura ne aveva chiesto la condanna a 9 anni. Prosegue, intanto, davanti alla corte d'assise il processo agli altri imputati - ex ufficiali dell'arma, boss, pentito e Massimo Ciancimino - che, a differenza di Mannino, hanno scelto il rito ordinario e non l'abbreviazione. Mannino è perseguitato dai pm.

I pm vogliono chiedere l’appello, ma senza il deposito delle motivazioni non si può fare. Mentre gli altri imputati coinvolti devono attendere la fine dei loro processi in quanto sono coinvolti in processi con rito ordinario

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