Testata registrata al Tribunale di Salerno
18 luglio 1996 n° 953

Con il Giubileo la Misericordia un nuovo modello di società

di Paolo De Leo

Quando il tuo cuore è toccato, colpito dalla miseria altrui, ecco, allora quella è misericordia”. Lo diceva Sant'Agostino. Parole che colpiscono lontano, parole contro l’indifferenza, contro l’individualismo del vecchio e del nuovo secolo. Un messaggio chiaro come quello del Giubileo. La misericordia dovrà muovere il mondo verso un nuovo modello di società. Papa Francesco riporta la chiesa sul cammino della misericordia. Ma che cosa è la misericordia? Non si può prescindere dal significato della parola e dal valore dell’azione che essa esprime. Sant'Agostino la definisce così: “Non è altro se non un caricarsi il cuore di un po’ di miseria altrui. La parola deriva il suo nome dal dolore per il misero: tutte e due le parole ci sono in quel termine: miseria e cuore”.
Siamo agli antipodi dell’indifferenza e all'antidoto contro l’individualismo.
Tutta la società moderna si basa sull'individualismo, un individualismo radicale, contro natura e che conduce l’uomo alla solitudine, all'introspezione, al distacco dai propri simili.
L’individualismo moderno è entrato persino nelle costituzioni delle democrazie, a partire da quella degli Stati Uniti d’America.
Lo Stato e le leggi limitano ormai sempre più la società intesa come interessi della collettività a favore dei diritti individuali.

Il modello capitalistico

Il modello capitalistico ha aggiunto a tale individualismo l’aggressività della competizione senza regole, perché finalizzata al profitto e alla produzione che tutto giustificano. Anche il lavoro diventa una merce come qualsiasi altra e giustifica un sistema di sfruttamento e di alienazione, dominato dal denaro e dalle banche e alimentato dal progresso tecnologico e dalla necessità di una continua ricerca della Crescita.
E’ qui che le parole del Papa entrano con una forza inconsueta nel dibattito su un modello alternativo di società trasformando il suo messaggio in un’azione politica connotata da una reale attenzione al sociale e che risulta rivoluzionaria e dirompente rispetto al modello attuale.
Il concetto di individualismo rompe con la “tradizione” come contenitore di valori sociali. L’attuale società presuppone un’organizzazione economica e politica che permetta ai suoi membri una ideologia basata non sul rispetto per la tradizione, ma sull'autonomia dell’individuo, indifferentemente dalla condizione sociale e dalle capacità personali.
Il capitalismo ha modificato l’entità su cui si basavano i modelli sociali. Non c’è più al centro la famiglia, la chiesa, la corporazione, la città o qualunque altra entità collettiva, ma l’individuo che diventa responsabile dei suoi ruoli economici, politici e religiosi, misurando gli effetti del suo operato con il metro del profitto e non del benessere diffuso.
Anche il fenomeno della globalizzazione ha contribuito ad esasperare il fenomeno con il risultato che l’odierno individualismo è anche un individualismo di massa. E’ nata una società nella quale tutti si sentono unici e originali, anche se appiattiti sulle mode più effimere e proni al conformismo più banale.
Tutto viene ridotto a merce, tutto è in vendita e chiunque è pronto a vendersi in nome del dio denaro.
I sentimenti, le passioni, l’affettività, la politica soggiacciono interamente a questa logica.
L’individualismo tende a ridurre la persona a oggetto e alla lunga finisce per generare angoscia.
E’ chiaro che nessuna società può resistere a lungo, se costruita su tali premesse e se sottoposta ad una tale logica intrinsecamente distruttiva.

Individualismo ed ecosistema.

La società nasce per trovare equilibri fra i bisogni dell’individuo e quelli della comunità. L’individualismo è profondamente anti-umano e calpesta l’equilibrato e fragile ecosistema mondo.
La terra è devastata continuamente dall'azione dell’uomo: cemento, autostrade, trafori di montagne, abbattimento di foreste, inquinamento decretano la scomparsa di innumerevoli specie vegetali e animali. Anche in questo il Papa ha dimostrato grande consapevolezza e lucidità nella lettera Enciclica “Laudato si’ ” sulla cura della casa comune.
L’individualismo mina inoltre alla base la società fondamentale, sulla quale si basano tutte le altre società: la famiglia. Esso crea un nuovo tipo umano, in costante competizione e rivalità con il proprio compagno o la propria compagna, con i propri genitori e con i propri figli: una vera e propria guerra di tutti contro tutti.
Con la rivoluzione francese del 1789 si è innescato un processo di liberazione e di autonomia dell’individuo che è sfociato nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Da allora l’individuo conquista sempre maggiori spazi di libertà nei confronti della società e spesso a discapito dei diritti della comunità e della madre Terra.
L’individuo diventa soggetto, attore delle proprie scelte, portatore di diritti e di doveri, costruttore della storia. Egli assume la responsabilità della propria libertà e dell’obbedienza alla propria coscienza. Tutto ciò significa crescita, maturazione, emancipazione, autonomia, creatività, ma non solo.

L’autonomia dell’individuo può diventare una devianza, uno snaturamento della persona quando si trasforma in individualismo egocentrico, o peggio, in egoismo e chiusura. Viene negata una dimensione essenziale della persona: l’uomo è anche un essere sociale, una dimensione che non viene dal di fuori o dai suoi bisogni sociali, ma è iscritta nella natura umana. E’ nella relazione con l’altro che ognuno costruisce e sviluppa la propria identità, la propria storia e la propria felicità.
Sembra questo il filo conduttore che guida il pensiero di Papa Francesco, che con coerenza e semplicità rivela una strada non nuova, ma certamente abbandonata e sottovalutata. La misericordia del buon samaritano rivela la verità cristiana e la sua forza si manifesta sulla miseria umana. In un mondo di conflitti che sembrano irrisolvibili e che mostrano la loro drammaticità, di persone inermi che fuggono dalla guerra e dalla povertà, risulta più delineata e precisa la strada da seguire, la strada della misericordia.

 

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