Testata registrata al Tribunale di Salerno
18 luglio 1996 n° 953

La favola grigia

di Paolo De Leo

Solo un rigore messo a segno dal grande assenteista super Mario Balotelli ha spento per il momento la favola grigia dell’Alessandria. Era da ben trentadue anni che una squadra di Lega Pro, quella che una volta era la Serie C, non arrivava in semifinale di Coppa Italia.
Si trattava del Bari, che perse contro il Verona e vide svanire i suoi sogni di gloria. Ora i ragazzi di mister Gregucci sperano in un altro esito per la loro storia.
 
Già dai momenti dell’inno si percepivano sul volto dei calciatori le emozioni più disparate. Vi era chi con gli occhi lucidi e mano sul cuore cercava con lo sguardo la faccia conosciuta di qualche amico o parente che lo sostenesse in tribuna. E il sostegno dagli spalti non è mai mancato per tutto il tempo della partita, neanche quando super Mario Balotelli, riserva di lusso per il grande  infortunio che lo ha colpito poco dopo l’inizio del campionato, sul dischetto del rigore quasi allo scadere del primo tempo ha segnato il goal che per il momento ha infranto i sogni del piccolo club piemontese. I giocatori dell’Alessandria erano emozionati non solo per il traguardo raggiunto, ma anche per il luogo dove si trovavano, ossia l’olimpico di Torino, dato che il loro stadio è stato giudicato non a norma per la coppa.
Anche  gli allenatori erano emozionati per i loro trascorsi calcistici nella Fiorentina a coinvolgere gli spettatori sia quelli intervenuti allo Stadio che per quanto riguarda i supporters della squadra di casa si registravano quattordicimila presenze contro i dodicimila del Milan sia per i giocatori che non potevano quasi credere di essere arrivati così in alto. L’Alessandria, nel momento del cambio della maglia del numero diciassette Marras che si era strappata in un contrasto falloso con il giapponese del Milan Honda addirittura non ne trovava un’altra e lo stesso è stato costretto a giocare per circa 5 minuti con il numero 4  fino a quando non è stata ritrovata con il suo numero, ma non è successo solo questo nello scontro con il giapponese, infatti, il numero diciassette della piccola squadra piemontese è stato costretto anche a giocare con la testa fasciata per quasi tutti i 90 minuti. Adesso si aspetta con ansia e trepidazione la partita del ritorno che per i giocatori della squadra di lega pro si prospetta ancora più difficile dato che si disputerà in casa dei diavoli rossoneri. La partita si disputerà in data 1 marzo  e terrà tutti con il fiato mozzato dell’emozione.  Ricordiamo che per quanto riguarda i giocatori di lega pro che non possono avere il proprio cognome sulla maglia per i giocatori piemontesi hanno avuto una proroga dalla lega. La sfortuna che aveva colpito l’allenatore rossonero all’inizio del campionato  sembra essersi placata e la panchina sembra salva.

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